Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che introduce un concordato preventivo biennale per 4 milioni di partite IVA. Questo accordo consente ad autonomi e piccole imprese di bloccare per due anni l’importo delle tasse da pagare, indipendentemente dall’affidabilità fiscale. L’adesione è ora aperta a tutti, estendendo la platea inizialmente limitata a coloro con un voto di almeno 8 nelle pagelle dell’affidabilità fiscale.
Il decreto introduce anche modifiche all’accertamento, richiedendo un contraddittorio con il contribuente prima dell’emissione dell’atto. Inoltre, si allungano i termini di controllo per operazioni poco trasparenti, passando da 5 a 8 anni, con l’obiettivo di recuperare irregolarità, in particolare nell’utilizzo indebito dei crediti di imposta, come nel caso del Superbonus.
Attraverso il concordato preventivo, l’Agenzia proporrà al contribuente l’importo da pagare, considerando un aumento massimo del 10% del reddito. Vi è una restrizione: chi ha un debito tributario oltre i 5.000 euro è escluso. La scadenza per decidere sull’adesione è stata fissata per il 15 ottobre 2024.
Chi omette più del 30% delle entrate o vede un calo del 60% del fatturato può perdere il beneficio del concordato.