Le spese per la frequenza ai corsi universitari possono essere detratte nella dichiarazione dei redditi. Questa detrazione si applica al 19% delle spese sostenute per la partecipazione a corsi come quelli di istruzione universitaria, specializzazione, perfezionamento, master, dottorato di ricerca, ITS, e corsi presso Conservatori di Musica e Istituti musicali pareggiati.
Gli studenti iscritti presso università pubbliche e private possono usufruire della detrazione per le tasse universitarie. Per le università statali, non ci sono tetti di spesa, mentre per quelle private esiste un limite annuale stabilito dal Ministero dell’Istruzione.
Le spese detraibili includono tasse di immatricolazione, iscrizione, esami di profitto e laurea, oltre alla partecipazione a test d’ingresso. Anche le tasse delle università private sono detraibili.
Il limite massimo di detrazione per il 2024 varia a seconda dell’area disciplinare e della regione in cui si trova l’università.
Per i corsi post laurea, come dottorati, specializzazioni e master, vale un limite massimo di detrazione, che varia anche in base alla regione di ubicazione dell’ateneo.
È necessario conservare tutte le ricevute o quietanze di pagamento relative alle spese sostenute nel 2023 per poter fruire della detrazione nella dichiarazione dei redditi.
Inoltre, per i corsi di specializzazione in psicoterapia, è richiesta l’attestazione di accreditamento al Ministero dell’Istruzione.
Si ricorda che dal 2020 è obbligatorio effettuare i pagamenti tramite strumenti tracciabili come bancomat, carte di credito/debito, carte prepagate o bonifici bancari/postali.
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