Le gare d’appalto pubbliche richiedono che gli operatori economici concorrenti mantengano i requisiti di partecipazione dal momento della presentazione dell’offerta fino alla stipula del contratto. Questo principio, ribadito dal Consiglio di Stato con la Sentenza n. 7 del 24 aprile 2024, stabilisce che qualsiasi perdita di un requisito durante la procedura deve essere prontamente comunicata alla stazione appaltante. La mancata comunicazione comporta l’esclusione automatica del concorrente dalla gara.
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Principi di collaborazione e buona fede
Il Consiglio di Stato ha sottolineato l’importanza della collaborazione e buona fede nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, come sancito dall’art. 1, comma 2-bis, della L. 7 agosto 1990, n. 241. Questo principio è applicabile anche se il codice degli appalti in vigore all’epoca dei fatti non prevedeva espressamente l’obbligo di comunicare eventuali cause di esclusione successive alla presentazione dell’offerta.
Applicabilità del nuovo Codice dei contratti pubblici
La normativa descritta dal D. Lgs. n. 50/2016 trova piena applicazione anche nel nuovo Codice dei contratti pubblici, che prevede l’obbligo per i concorrenti di informare la stazione appaltante riguardo a fatti e provvedimenti che possono comportare l’esclusione. Il comma 14 dell’art. 96 specifica che l’omissione o la non veridicità di tali comunicazioni può influire sulla valutazione della gravità della condotta lesiva, anche se non costituisce di per sé una causa di esclusione.
Importanza della regolarità fiscale e contributiva
Per partecipare alle gare d’appalto senza incorrere in esclusioni, gli operatori economici devono mantenere continuativamente il possesso dei requisiti di partecipazione. In particolare, devono essere in regola con il pagamento di imposte, tasse e contributi previdenziali. L’art. 95, comma 2, prevede l’esclusione di un operatore economico se ha commesso gravi violazioni non definitivamente accertate di tali obblighi.
Soglie di violazione e misure correttive
Le gravi violazioni sono definite nell’allegato II.10 del Dlgs n. 36/2023, che stabilisce soglie specifiche: superare il 10% del valore dell’appalto, con un tetto massimo di 35.000 euro, rende la violazione rilevante ai fini dell’esclusione dalle gare. Gli operatori economici possono evitare l’esclusione impegnandosi a estinguere le proprie pendenze prima della scadenza del termine di presentazione dell’offerta.
Contestazione dell’aggiudicazione
Un concorrente che intende impugnare l’aggiudicazione può dimostrare, con qualsiasi mezzo idoneo, che l’aggiudicatario era privo del requisito partecipativo sin dall’inizio o lo ha perso durante la gara. Sarà compito del Giudice amministrativo verificare la validità e la completezza delle certificazioni relative ai requisiti partecipativi.
Documenti di regolarità fiscale e contributiva
In un contesto normativo così rigoroso, è fondamentale per gli operatori economici dimostrare la propria buona condotta tramite documenti di regolarità fiscale e contributiva. Tra questi, i certificati dei carichi pendenti rilasciati dall’Agenzia delle Entrate e i certificati unici di regolarità contributiva forniti da INPS o INAIL sono particolarmente rilevanti. L’INAIL ha recentemente introdotto un nuovo servizio online per la verifica della regolarità contributiva, denominato “Simulazione Regolarità Contributiva INAIL”.
Novità normative in ambito giuslavoristico
Il legislatore è intervenuto anche in ambito giuslavoristico per garantire maggiore tutela ai lavoratori e contrastare il lavoro irregolare. L’art. 29, comma 10, del D.L. 19/2024 (PNRR 4), ha esteso l’obbligo di verifica della congruità della manodopera agli appalti privati, introducendo specifiche sanzioni per la mancata verifica.
Congruità della manodopera negli appalti
Nel settore degli appalti pubblici e privati per la realizzazione di lavori edili, è ora obbligatorio verificare la congruità dell’incidenza della manodopera sull’opera complessiva prima del saldo finale dei lavori, seguendo le indicazioni del D.M. 143/2021.
Chiarimenti dell’Ispettorato nazionale del Lavoro
L’Ispettorato nazionale del Lavoro (INL) ha fornito chiarimenti sul quadro normativo con la nota n. 1091/2024, esaminando le ricadute pratiche delle nuove sanzioni in materia di somministrazione, appalto e distacco. Questi chiarimenti sono essenziali per comprendere come applicare correttamente le norme e evitare sanzioni.
In sintesi, per operare con successo nel settore degli appalti pubblici, è essenziale mantenere un alto livello di trasparenza e conformità normativa, garantendo così non solo la propria partecipazione, ma anche il rispetto delle regole e la tutela dei diritti dei lavoratori.
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